Paolo Brosio

Paolo Brosio ha vissuto una vita professionale e privata intensa. Gioie e dolori si sono scanditi al ritmo del cuore. Un cuore a volte messo a rischio dagli eccessi, ma grande al punto da ideare, nel 2004, le Olimpiadi del Cuore, un modo per raccogliere denaro da offrire alle persone, soprattutto bambini, che si trovano in difficoltà.
E proprio ai bambini pensa in questo suo primo Natale da “uomo vicino a Dio”, quelli di un orfanotrofio bosniaco dove, tra gli altri, è ospitata la bellissima bambina fotografata nel suo libro A un passo dal baratro. Perché Medjugorje ha cambiato la mia vita (Piemme), ai primi posti in classifica.
Paolo ti vestirai da Babbo Natale per quella bambina?
Potrei farlo, credo ne sarebbe felice. So che ai bambini piacciono i regali e Babbo Natale, ma non bisogna dimenticare che ricorda la nascita di Gesù. Che Lui è morto per noi.
Prima di avvicinarti alla religione che cos’era per te questa festività?
Una festa che mi permetteva di avere il tempo per stare insieme alla mia famiglia. Il papà, la mamma, la zia. Niente di più.

E’ vero che la casa dei tuoi era piena di immagini sacre?
Mia madre è devota della madonna di Medjugorje e la casa è tappezzata di sue immagini e di libri che ne parlano. C’è davvero di tutto.

A te però non te ne fregava niente. Poi in una notte tremenda del 2008 è cambiato tutto.
Mi trovavo nel bel mezzo di un festino. Sesso, alcool, droga. L’inferno! A un certo punto ho cominciato a dire l’Ave Maria ad alta voce. Così, senza rendermene conto. Una cosa improvvisa e potente.

E dopo?
Dopo mi sono confessato di tutto quello che avevo nello stomaco, nella testa, nel cuore e ho sentito il desiderio fortissimo di avvicinarmi alla Madonna.

Perché Medjugorje e non Lourdes?
Si può andare a Lourdes e ricevere la grazia, perché dove la Madonna è apparsa rimane la grazia. Ma se cerchi Lei devi andare per forza a Medjugorje, dove appare ancora oggi lasciando messaggi ai veggenti.

Il fatto che tua madre fosse devota non ha avuto nessun peso?
Nel momento della massima disperazione ho trovato un libro che lei aveva comprato da poco, in cui erano scritti tutti i messaggi della Regina della Pace. Man mano che leggevo questi messaggi diminuiva la mia disperazione, il ricordo triste di mio padre scomparso, i problemi sul lavoro, il dolore per la separazione, il rimorso che provavo quando, finito l’effetto della cocaina, mi rendevo conto che stavo distruggendo la mia vita. Leggevo quel libro e non sentivo più male. Incredibile.

Qual era la cosa che ti faceva più male?
La consapevolezza che con mia moglie era finita per davvero. Stava con un altro. Ci aveva fatto un figlio.

Tu dici che lei ti ha tradito, ma io Gretel l’ho conosciuta, era innamoratissima di te, ed è una ragazza a modo. Magari la responsabilità è anche un po’ tua no?
Non solo a modo, di più. Lei è contro la droga, l’alcool, gli eccessi. La mia responsabilità è diretta e grave! Era innamorata pazza di me e se ha deciso d’ interrompere è perché ho fatto cose che non ha più potuto sopportare. Pensa che in cinque anni insieme io non sono mai andato a Cuba, il suo paese. I cubani sono molto attaccati alla loro terra, alla famiglia. Ne ha sofferto.

Cos’altro ? 
Lei voleva un bambino e io invece…ho fatto un sacco di errori.

E poi?
Una sera le dissi che dovevo andare a lavorare a Biella. Era una bugia. In realtà sono andato in giro per locali con gli amici. Non l’ho tradita, ma mi sono lasciato andare a tutto il resto. Lei ha passato la notte a cercarmi ovunque, disperata. Carabinieri, ospedali. Pensava fossi morto. Io invece sono tornato il mattino seguente devastato da ciò che avevo combinato in giro.

Perché questo bisogno di trasgredire? 
Mi è sempre piaciuto molto e negli anni novanta, all’apice del successo, mi riusciva facile. Non era la norma ma capitava. Quando ho incontrato Gretel ho abbandonato quel lato di me, da eterno Peter Pan. Ma una persona non può cambiare di punto in bianco e quella parte di me, un paio di volte durante il matrimonio, ha avuto il sopravvento.

E il rapporto tra lei e tua madre non c’entra?
Mia madre era gelosissima, non la voleva, litigavano sempre. La viveva come una minaccia. 
È molto anziana, aveva perso il marito, era sola. Forse in un ambiente più sereno e familiare le cose sarebbero andate diversamente.
Cosa provi oggi per Gretel?
L’ho amata alla follia e le voglio un bene infinito. Mi manca da morire e sono francamente amareggiato dal mio comportamento. Ho perso una donna eccezionale. Pensa che quando ci siamo separati non ha voluto neanche un euro! Mai.

Sei l’uomo degli estremi, si può dire inferno e paradiso? 
L’antitesi dell’inferno è il paradiso, io ero caduto nell’inferno. Per uscire da una situazione così nera ci voleva un intervento forte. Ancora oggi posso cadere nel baratro se non mi aggrappo a ciò che mi ha salvato quella notte. Ma sto trovando il mio equilibrio, piano piano, grazie alla fede, e a una forza interiore sempre più grande.
Barbara Benedettelli per il settimanale Stop 24-12-2009
"In una notte tremenda del 2008 è cambiato tutto. Mi trovavo nel bel mezzo di un festino. Sesso, alcool, droga. L’inferno! A un certo punto ho cominciato a dire l’Ave Maria ad alta voce. Così, senza rendermene conto. Una cosa improvvisa e potente che ha cambiato la mia vita."
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Barbara Benedettelli

Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.

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